Osservatorio su ciclo dei rifiuti - dicembre 2013 |
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E' in linea l'aggiornamento del report dell'osservatorio sul ciclo deti rifiuti a Napoli e in Campania. Nome dell’iniziativa: “OSSERVATORIO sul Ciclo dei Rifiuti a Napoli e in Campania”; Dove: Napoli e Campania; Quando: dal 1° Novembre 2013; Scopo: monitorare l’efficienza del ciclo dei rifiuti nella città di Napoli e nella regione Campania per stimolare i soggetti preposti a compiere urgenti azioni di miglioramento.
Il WWF per un piano di qualità del ciclo dei rifiuti in Napoli e Campania I° anno Report aggiornato al 1° dicembre 2013 (in rosso le aggiunte rispetto al report precedente)
Il WWF ha attivato il presente Osservatorio con l’intento di offrire un contributo di informazione ai cittadini non adeguatamente informati e disorientati dalla fragilità del ciclo dei rifiuti, oltre a cercare di stimolare le istituzioni ad accelerare i provvedimenti che permettano di perseguire una definitiva soluzione del problema che causa un danno all’immagine e alla vivibilità dei nostri territori.
Le osservazioni eseguite e le segnalazioni dei cittadini ci fanno ritenere che sia opportuno affrontare almeno le tematiche seguenti per migliorare decisamente le caratteristiche qualitative del territorio pieno di trascuratezze e carenze aumentate negli ultimi 30 anni e che hanno espropriato ancor più i cittadini napoletani del suolo, dell’aria, della quiete e della sicurezza della propria città.
Pertanto è da chiarire urgentemente da parte delle amministrazioni come e in che tempi si intende rendere definitivamente efficiente ed affidabile l’intero processo, dalla produzione alla destinazione finale, coinvolgendo quindi la fase di raccolta, trasporto, trattamento (riciclaggio o smaltimento) fino al riutilizzo dei materiali di scarto, al fine di ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana, recuperando e non sprecando risorse e riducendo la produzione dei rifiuti stessi. I dati disponibili mostrano che nell’anno 2012 sono stati prodotti a Napoli 560.691 tonnellate di rifiuti solidi urbani di cui 40% materiale organico, 30% cellulosico, 15% plastico, 8% vetro, 7% altri materiali. A Napoli la modalità di raccolta domiciliare attualmente coinvolge il 25% della popolazione (80% carta), quella di prossimità il 75% della popolazione, mentre il bacino di utenza delle isole ecologiche ammonta a 71.873 abitanti. Sul fronte degli impianti è in fase di realizzazione un impianto di compostaggio nel carcere di Secondigliano e il 7 gennaio 2014 scade il bando per il sito di compostaggio di Napoli nord. Sono previsti due impianti a freddo a Napoli est, ma lì non è ancora risolta la disputa con Regione e governo che hanno invece in mente per quell’area un inceneritore. Nei primi mesi del 2014 saranno acquistate 20 nuove spazzatrici.
Gli importi delle bollette vengono determinati sommando il costo complessivo del servizio svolto da Asìa all’ammontare complessivo del prezzo dello smaltimento. La cifra totale viene divisa per il numero di contribuenti, esclusi i cittadini evasori per varie ragioni. Risulta per es. che la spesa media italiana per gli addetti al servizio di spazzamento e raccolta è di 39 euro, quella campana è di 50,32. Undici euro in più dovuti sostanzialmente al più alto rapporto tra cittadini e dipendenti delle società di raccolta. A Napoli solo il 47% dei cittadini iscritti alla Tarsu paga regolarmente la tassa. Un altro 25% di cittadini si stima non siano neanche iscritti nei registri e risultano sconosciuti al possibile recupero. Nell’anno 2012 rispetto al gettito di 144,5 milioni di euro previsto dal Comune di Napoli, sono stati incassati 70,7 milioni con evasione pari a 75 milioni di euro. Per il 2013 si prevede un gettito di 187 milioni attraverso provvedimenti anti evasione come per es. incrocio dei dati tra Comune e gestori di acqua, luce, gas. Obiettivo: abbassare del 10% il tributo nel 2014.
SAPNA si occupa dello smaltimento quotidiano, della gestione degli STIR di Giugliano e Tufino, custodisce 6 discariche dismesse (tra cui Terzigno, Chiaiano, Villaricca non ancora tombata e quindi pericolosa), cura l’antincendio, gestisce 7 siti nei quali sono contenute 7,5 milioni di cosiddette ecoballe. Per portare fuori queste ultime ci vorrebbero 750 milioni di euro (quasi un punto di Pil) e circa 30 anni. Il 5.11.13 la magistratura ha dissequestrato 13 siti in Campania restituendoli alle province di competenza, ma fino alla pubblicazione della sentenza non sarà chiaro se la manutenzione di queste ecoballe sia di pertinenza pubblica o della Fibe, con costi correnti per la collettività, anticipati dalle società provinciali, di milioni di euro all’anno per il fitto delle piazzole (200mila euro), custodia e guardiania (un milione e mezzo), manutenzione (800 mila euro per smaltimento del percolato e sicurezza) dei siti. Ogni anno bisogna portare 26 mila tonnellate agli appositi impianti con un costo che va dai 45 ai 78 euro a tonnellata. Tre milioni di tonnellate sono state prodotte quando gli impianti erano affidati a Fibe (fino al 2006). Il ciclo dei rifiuti in Campania è incompleto: il termovalorizzatore di Acerra è in grado di bruciare, a pieno regime, ogni anno 600 mila tonnellate di frazione secca trito vagliata (Fst) mentre la Campania ne produce 800 mila tonnellate. Le altre 200 mila vanno fuori per es. sulle navi per l’Olanda. Per la frazione umida tritovagliata, in Campania non c’è alcun impianto di assorbimento. Essa va in varie aree d’Italia (Puglia, Liguria, bresciano) e all’estero (Austria) che assorba
Proposta: è ovvia la considerazione che si possono efficientare i servizi accorpandoli in una unica Società che garantisca il coordinamento centrale, con il vantaggio della diminuzione dei costi e della completezza delle operazioni portate a termine in unica soluzione. Il 26.3.13 il Comune di Napoli inaugura 2 nuove isole ecologiche (centri di raccolta rifiuti ingombranti, oli vegetali esausti, lavatrici, vernici, specchi, medicinali scaduti, abiti dismessi, imballaggi, apparecchiature informatiche). Sorgono al posto di due discariche in aree abbastanza centrali, Via Cupa Capodichino a Miano e Via Labriola a Fuorigrotta; saranno aperte al pubblico tutti i giorni, il Lunedi dalle 14 alle 19, dal Martedi al Sabato dalle 10 alle 19, la Domenica dalle 10 alle 14. Il 2.4.13 il Comune di Napoli ha approvato una delibera quadro per la localizzazione di 3 impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida e un digestore anaerobico (costo complessivo 160-200 milioni), confermando il no al termovalorizzatore (costo stimato sui 400 milioni), per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti entro il 2015. Dal 4 novembre 2013 parte la operazione rifiuti umidi (scarti alimentari) da collocare dalle ore 20 alle 22 nei bidoni marroni che verranno posizionati a fianco dei cassonetti dove si getta il sacchetto nero. La raccolta è prevista ogni giorno dopo le ore 22. Si parte dalle principali strade di Fuorigrotta, Ponticelli, San Pietro a Patierno e Secondigliano (90 mila napoletani) ed entro fine anno tutte e dieci le Municipalità (200 mila napoletani, 1.000 cassonetti), 2.000 tonnellate mensili di raccolta. Intanto la raccolta porta a porta raggiunge 300 mila cittadini ed entro fine anno 2013 con i fondi residui se ne aggiungeranno altri 100 mila. Secondo i dati riferiti dal Comune di Napoli, oggi la raccolta differenziata ha raggiunto il 27%, con una tendenza stimata del 30% entro fine anno 2013. La strada porta a “rifiuti zero” nel 2020.
Portare i nostri territori alla NORMALITA’ costituirebbe secondo il Wwf la vera discontinuità con il passato e sarebbe il presupposto per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale e renderli duraturi nel tempo.
WWF Campania – Via Michele Cammarano, 25 (80129) Napoli (Vomero, zona Piazza Vanvitelli) Tel. +39 081 5607000; fax +39 081 5601715 e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. sito dedicato alla mobilità sostenibile: www.mobilitanapoli.it
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